Direzioni radicali II
Quando il rigido funzionalismo era il dogma, la morale borghese o del contadino regnava nella cultura europea, l’essere radicali, dagli anni ’60 agli anni ’80, era quello che “veniva dagli U.S.A.”, dalla prima cultura POP, in arte, e dal ’68 e post-’68, nelle classi sociali, fra le università; quello che Ettore Sottsass rappresentava alla perfezione con il suo lavoro di designer, o meglio “anti-design”.
Oggi, dove la maggioranza della popolazione occidentale e neo-capitalista , vive in uno stato di perenne alienazione, nutrita dai “social” e nella ossessione del capitale; in cui l’immagine non necessita di contenuti particolari ma vive nel suo esistere, proprio per questo, oggi, l’essere radicale, ovvero colui che risiede alla radice, all’essenza della cosa, quindi agli estremi opposti del consueto, altro non è che resistere nella linea dell’elementare, in froma e funzione. […].
A.M. 2022