LIII
Firenze 2021
a.
Un giusto compromesso fra la città di Firenze, la storia dei suoi giardini nascosti fra le mura che recintano le proprietà, l’ombra delle facciate, e l’oriente:
Un incontro fra la spiritualità del chiostro rinascimentale ed il giardino della Kyoto imperiale. Qui il progetto evita l’improprio prato all’inglese, amato da molti del vicinato, adottando il grigio (nelle varie tonalità) della ghiaia (fine e meno fine) e le zolle vangate di terra.
La geometria rinascimentale delle aiuole, in siepe di Bosso, lascia il posto alla centralità di un cerchio il cui perimetro viene disegnato da laterizi parzialmente interrati. Intorno a questo spazio circolare si trovano frammenti del giardino in terra, corteccia e ancora ghiaia fine di diversa tonalità.
L’interno del cerchio è costituito da un manto in ghiaia fine con una profondità di 8-10 centimetri; tre oleandri ed un ciliegio si innalzano sulla superficie circolare entro cui vi trovano posto due panchine in legno e metallo (arredo della tradizione), due tavoli da caffè Lehni e a “nobilitare” lo spazio, un’opera dell’artista americano Richard Nonas in pietra, lascito della collezione Lehni-Quarella.
Passaggi in pietra serena antica (ripresi da altri interventi) determinano i piccoli camminamenti: dagli accessi al giardino verso la centralità del cerchio, all’ingresso verso gli spazi determinati dalla diversità della piantumazione, così da non calpestarne la superficie, sia essa in terra arata o corteccia.
Di questi spazi, uno è destinato a roseto, un secondo ad arbusti/rampicanti ed un terzo alle piante aromatiche e fiori in vaso e a terra.
L’area prossima alla scala d’accesso principale in pietra serena, è progettata in ghiaino fine e terra battuta. Questa è destinata ad ospitare un tavolino e sedie Lehni per coatituire il “luogo della conversazione”.
Accanto a questo spazio viene collocata un’opera dell’artista/ designer Donald Judd in rame prodotta da Lehni: N° 10, Table (75/100/100 cm)
A.M.
Aprile 2021: fase di progetto